IL CONCERTO DI ROMA   

il   22 maggio   2003
 
                IL PARCO DELLA MUSICA 
                  Una notte   bella  magnifica
   
     Amedeo  è sommerso dagli applausi dei      romani che ,come meravigliosi satelliti sfavillavano intorno al suo splendido pianeta di musica.
   Uno spettacolo di immensa bellezza su un palcoscenico stellato

 

 

  
  
    Prima del racconto della serata ,desidero di fare un piccolo omaggio ad AMEDEO MINGHI ,dedicando un meritevole spazio ad una sua indimenticabile canzone.Il brano è affiancato dalle foto di tramonto che appartengono al fotografo di notevole talento DAVIDE  PELLEGRINO  che amichevolmente e  soltanto per passione musicale mi ha concesso queste splendide immagini.Gli ringrazio di cuore per questa  sua infinita gentilezza.

    

 

 
 
 
       LA  CASA   LUNGO IL TEVERE
 
 
 
Tira a tramontana ,                       
come un'onda che scompiglia
il volo alto dei gabbiani
che dal mare,lungo il fiume
cercano la città
e i tuoi capelli spettinati
al vento di Marzo
I platani si piegano
e le foglie un mulinello
e c'è freddo alla tua pelle
tra la seta del tuo vestito
e le mie bracce intorno a te
ma se guardi più lontano
c'è la casa che sta lungo il Tevere apposta per noi:
e al tramonto  i vetri sono rossi,
sono specchi alle cupole d'oro
mentre sfavilla il sole,
come un miraggio d'inverno,
splende l'oro ai tuoi polsisottili,
come un miraggio d'inverno
nella casa che sta lungo il Tevere apposta per noi.
Gli angeli del ponte
all'alba asciugano le lacrime
e sono perle sopra il marmo                    
perchè le stelle sul fiume non brillano,
non brillano più
s'accendono nei tuoi occhi
quando pensi alla notte .
La notte che è tanto fredda
e ci sorprende stretti stretti
in una stanza ai confini del cielo;
la luna corre al fiume
perchè la luna non passa qui...
Che brividi amore mio
nella casa che sta lungo il Tevere apposta per noi.
E la luna porta una canzone
sull'avorio del mio pianoforte,
una lettera d'amore
come un miraggio d'inverno
scritta sui muri rossi del mio cuore,
come un miraggio d'inverno
nella casa che sta lungo il Tevere apposta per noi.
E' come un miraggio d'inverno
la casa lungo il Tevere...
(và pensiero....)
è come un miraggio d'inverno
al tramonto i vetri sono rossi,
come un miraggio d'inverno
sono specchi alle cupole d'oro
mentre sfavilla il sole,
mentre sfavilla il sole.
Come un miraggio d'inverno,
splende l'oro ai tuoi polsi sottili
come un miraggio d'inverno
nella casa che sta lungo il Tevere
apposta per noi.

 






     TEVERE NEHRI  BOYUNDAKI EV
 
Poyraz esiyor,
kirilan bir dalga gibi
martilarin yukseklerdeki uçusu                   
denizden,nehir boyunca
sehri ariyor
ve daginik saçlarin
mart ruzgarinda.
Cinarlar egiliyor
e yapraklar bir firildak
elbisenin ipegi
ve benim seni saran kollarimin arasindaki
teninde soguk urperti var
ama eger uzaklara bakarsan
Tevere boyunda bize mahsus duran bir ev var              
gun batiminda camlari kirmizi                           
altin kubbelere ayna olmus
gunes kivilcimlarini saçarken
bir kis serabi gibi
senin ince bileklerinde altin parildiyor
bir kis serabi gibi
Tevere nehri boyunda bize mahsus duran evde
Koprunun melekleri
safakta gozyaslarini kuruluyorlar
ve mermerin uzerinde inci taneleri
çunku yildizlar nehrin uzerinde parlamiyor
parlamiyor artik
senin gozlerinde yaniyor
geceyi dusundugun zaman.               
O kadar soguk ki gece
gokyuzunun hudutlarindaki bir odada
bizi sarilmis yakaliyor,
ay nehir boyunca kosar
çunku ay buradan geçmez...
Ne urperti sevgilim                                                            
Tevere boyunda bize mahsus duran evde
ve ay bir sarki getiriyor
piyanomun fildisi uzerine
bir ask mektubu
bir kis serabi gibi
kalbimin kirmizi duvarlari uzerine yazilmis,
bir kis serabi gibi
Tevere boyunda bize mahsus duran evde.
Bir kis serabi gibi
Tevere nehri boyundaki ev...
(git dusunce...)
bir kis serabi gibidir
gun batisinda camlari kirmizi,
bir kis serabi gibi
altin kubbelere ayna olmus
gunes kivilcimlarini saçarken
gunes kivilcimlarini saçarken.
Bir kis serabi gibi,
senin ince bileklerinde altin parliyor
bir kis serabi gibi
Tevere boyunda duran evde
bizim için.
 
                                               










 

 
 
    Roma ,la sorella di Istanbul  che era l'antica Costantinapoli.E' la prima scintilla che abbaglia gli occhi a chi viene da Istanbul  con un aereo.La prima stella che sorge nel cuore,come il primo amore.Come si dice da noi:"E' il prediletto negli occhi".Anche per me fu così:Fu il primo raggio di sole che mi accolse quando lasciai la Turchia tanti anni fa in un giorno di capodanno gelato ,dicendo "Addio" ad un Istanbul che si scoppiò in una bufera di neve come se non volesse lasciarmi partire.Sembrava un amore che tratteneva le sue lacrime disperate in un sorriso triste e malinconico .
     Fino a quel giorno io non sapevo cosa volesse dire la separazione.Nel mio vocabolario non esisteva quella parola .Mi sdraiavo come bambine sul prato verde dei sogni.E salivo con l'incoscienza dei miei anni troppo freschi su quell'aereo che mi portava ad una destinazione dalla quale non sarei più tornata .Lasciai  come un ricordo di me solo un ciuffo dei miei capelli al mio piccolo cuginetto Tolga che lo mise in mezzo ad un quadernino suo.E a casa sua ,nell'ultima ora  che mi rimaneva prima della partenza , facemmo la  nostra prima colazione che era stata preparata secondo le tradizioni turche  con un tè denso e profumato ,con  un formaggio bianco tipico della Turchia e che ha un sapore simile alla feta ,pane tostato ,marmellate fatte in casa dalla nonna , le olive e le uova.Durante la colazione ammirai  il suo piccolo albero di Natale che lui aveva decorato con i semplici batuffoli di cotone per crearci l'effetto della neve e con la carta crespata a colori.Era il dolce bambino con il bel visino angelico ,sul quale il candore creava un dolce contrasto con i suoi occhi che brillavano come due olive .E quelle due olive  sono cresciute senza che io  potessi vederle  crescere,come nello stesso modo Istanbul è cresciuto senza di me,per diventare una città enorme di ineguagliabile bellezza . 
 
        
 
 
 
 
   E Roma ,quello stesso giorno, fu la prima consolazione ai miei occhi con il suo profumo di caffe' che mi diede subito un benvenuto in aeroporto dopo un volo di due ore..E poi con il suo sole mi presentò la città in un gennaio che non sembrava nemmeno gennaio con tutti quei bellisimi caffè che tenevano ancora all'aperto i loro tavolini piccoli tondi  che erano coperti dalle tovaglie in color rosa...E poi il sapore del primo piatto di lasagna mi calmò il senso di solitudine .L'incontro casuale con alcune amiche turche proprio nei caffè messi al sole mi fece sorridere .La amiche che tornavano dal shoping mi fecero vedere le belle scarpe e  una borsa di pelle meravigliosa in color verde che avevano comprato.Poi i primi giri tra le bellezze storiche della città mi conquistarono.
       I caffè italiani con quei tavolini tondi nelle piazze dove i ragazzi suonavano le chitarre sono rimaste per sempre nel mio cuore; anche perchè il primo bel complimento che ricevetti qui in Italia mi arrivò in un giorno così ,in un luogo così da un ragazzo italiano che suonava la chitarra .Alzandosi le ciglia coperte da un paio di occchiali affascinanti che volevano sembrare quasi distratti  verso di me ,mi disse :"Ma che begli occhi hai tu!" In quegli  anni le belle parole si formavano così da sè ,spontaneamente ed erano dette così  semplicemente  e soltanto  perchè erano belle...Anche i bigliettini  venivano così dal cuore  e avevano un solo fine  : Essere  soltanto un   bel bigliettino scritto come era nato in quell'attimo dal cuore.
     Mi promisi di tornare entro pochi giorni alla Fontana di Trevi,alla Piazza di Spagna e  alla  Piazza Navona e dovetti partire a Firenze che era la sede dei miei studi.Promisi alle mie amiche che mi sarei fatta  trasferire a Roma .Ma la vita  non mi permise di mantenere la promessa. Rimasi a Firenze .Il destino avrà voluto così ,perchè non c'è un altro motivo per spiegare quale vento avrà portato a Firenze ,separandola  dal bel grembo  del suo paese, una ragazza giovanissima che conosceva nè Firenze ,nè Roma..Forse  un vento che tirò così   e scoprì me lasciandomi la sensazione che io,continuando a vivere  in quel grembo  così dorato,non avrei più trovato  l'amore.
     Mentre Firenze copriva la mia vita,le mie giornate,la mia realtà  con il suo affetto più sicuro , i ragazzi con le chitarre mi tennero per sempre compagnia lì  in quella breve sequenza della mia memoria ,come un fotogramma  a colori che rimane ferma  sullo schermo  quando si strappa  una pellicola nel cinema .
 
 
 
 
                         
 
 
 
       Anni dopo quando arrivai ad un periodo  un pò più maturo  della mia esistenza  ,un grande cantautore che  viveva  il suo periodo dorato nella sua  professione maturata attraversando goccia per goccia  il mare  della musica ,mi attirò  a Roma con la sua chitarra e con il suo pianoforte: Era Amedeo Minghi .Mi affezzionai ai suoi concerti in Teatro Sistina.Oggi torno a Roma sempre volentieri e non mi sento estranea  a  questa città.Quando ritorno da Istanbul, in aeroporto di Fiumicino mi sembra di essere già arrivata a casa.
 
 
        
 
 
 
     Ma stavolta il 22 maggio non eravamo piu' al Sistina.Considerando che eravamo quasi alla fine della primavera ,con un tempo caldo e soleggiato , è stata una bella idea scegliere Il Parco della Musica  come la sede del nostro nuovo concerto; anche se  il teatro in genere è  piu' amato ed accettato come una dimensione piu' adeguata ad un artista come Amedeo Minghi.La sua espressione artistica  trova la sua cornice ideale in teatro proprio per incontrare meglio l'udito del  pubblico.Pure io ,nei teatri riesco a concentrarmi profondamente nel suono,nella scenografia e nella voce di Amedeo,sentendomi più  in intimità con la  sua interpretazione .Ma dall'altra parte penso che bisogni essere aperta alle nuove esperienze anche negli auditorium offerti ora al pubblico dalla nuova tecnologia e dall'architettura contemporanea che uniscono la musica alla modernità  dei loro nuovi spazi piu' ampi e costruiti con i nuovi criteri.Pensando da questo punto di vista direi che Il Parco della Musica mi ha colpito gli occhi con un senso di ammirazione per le sue meravigliose strutture che sono indispensabili in una città  grande come Roma che ha un pubblico piu' numeroso.
 
 
        
 
 
 
     Il personale del auditorium  ha aperto le porte circa alle 20.15 .Erano presenti numerosi fans provenienti da varie parti dell' Italia insieme ai fans di Roma e ad un vastissimo , calorissimo e elegantissimo pubblico romano.La sala che conteneva una platea molto ampia ,era circondata dalle due ali della galleria che raggiungeva le due parti laterali del palcoscenico ,prolungandosi  con un disegno molto raffinato ed era pienissima.
 
 
 
 
 
     Il palcoscenico si offriva con tutta la sua maestosità  alla vista del pubblico senza dover più   nascondersi dietro un sipario .Amedeo,entrando da una porta ,è salito sul palco per  una piccola scala di pochi gradini che si trovava nella parte sinistra  del palcoscenico  .Si è avvicinato al suo pianoforte tra gli intensi applausi dei romani e le luci meravigliosamente belle che donavano alla sua sottile figura una  chiarezza molto nitida.Era elegantissimo. Indossava una giacca bianca che dava una particolare luminosità  al suo viso e una maglietta nera con un pantalone nero di taglio molto moderno.Secondo il mio parere Amedeo ha sempre avuto ottimi gusti per vestirsi e il color bianco certamente e' uno dei colori piu' adeguato ai lineamenti del suo volto.
 
 
 
 
  Al suo pianoforte,  Amedeo ha aperto la serata con  "DUE SOLI IN CIELO ".Era  circondato dalle ragazze dei violini che indossavano eleganti abiti in color nero ,e dai suoi  musicisti : Luca Perroni che dirigeva  i violinisti  con un talento eccezionale ,suonando anche contemporaneamente la sua tastiera ,poi Giandomenico Anellino con la chitarra,Alessandro Mazza al basso,Roberto Mezzetti con la batteria  e  con le percussioni di Luca  Scorziello che ha usato numerosissimi strumenti molto interessanti.Poi siamo entrati in una bellissima galleria di luci e colori  tra la tenera ,dolce musica e i disegni d'amore del nuovo album.
 
 
 
                      
  
 
 
     Vari temi d'amore e i ritratti dei loro personaggi  hanno cominciato a riempire la mia immaginazione:"IO E TE " che disegna  la unione dei due protagonisti di una storia d'amore tramite un senso di perdono e una goccia di lacrima che si annoda in gola e che spesso si scioglie per riaffermare la presenza dell'amore tra loro ,per risolvere l'incomprensione.Poi appare la splendida voce della corista che si unisce all'interpretazione di Amedeo per la canzone di "STORIA DI UN UOMO SOLO ".Definirei come un vero successo questo brano soprattutto quando viene presentato così  con lui che si abbandona alla parte  vivace della musica con un straordinario dinamismo , con gesti morbidi del corpo e con lei che dalla sua tenera e passionale voce invia le noti più  belle che qui  rappresentano la sofferenza nascosta e ancora viva nell'anima del protagonista e la sua solitudine interiore causata dall'assenza di lei. E LEI  è presente  vivamente  nella musica proprio con la sua assenza ,come un amore che lascia dietro di sè  un bagaglio carico dei   relitti  sommersi  nella nostalgia , negli intenti mai realizzati e di conseguenza nelle illusioni spezzate. Mi sono emozionata tantissimo davanti a questa sensibile interpretazione che mi e' davvero piaciuta molto.
 
                              
 
 
      Poi altre canzoni come "Cacciatore " cambia la pagina della storia e comincia a parlarci di un uomo che  ,al contrario del  protagonista di "Storia di un uomo solo" si assume da solo  la responsabilità di proteggere la sua donna ,la sua unione familiare e il  suo bambino cercando di costruire a lui un futuro  , in un mondo  duro  dove  si da una lotta  che afferma  il famoso proverbio:"Dente per dente,occhio per occhio. ".  Poi "PENSIERO DI PACE" con il suo senso di ottimismo rivolto  al mondo  e con il pensiero  che trova le sue   lettere  adeguate  per formare la pace .
 
   
      Arriva finalmente "BELLA STELLA "che io ho atteso da tanto e  offre  ai miei occhi il suo cielo notturno dove un ricordo e una nostalgia appaiono tra  le foglie e il vento freddo di una stagione che  è  in fondo  è  la vita e che porta via le  foglie verso un amore che una volta senza sapere il perche' andò  via e LUI  non la fermo'.E  LUI corre ancora dietro quella scia con la speranza di afferrarla   nell'infinito degli attimi di una canzone.Ma cio' che afferra nel buio e' solo la nostalgia di LEI. Sono le sequenze che possono anche accadere nella vita :Va via lui e lei vorrebbe fermare i suoi ultimi passi che lo stanno allontanando da lei ,ma non lo fa .Oppure va via lei con gli sguardi malinconici e vorrebbe che lui la fermasse ,ma lui non lo fa.Eppure la vita smarrisce poi tra quei passi mai fermati e quei gesti mai fatti per lasciare i cuori in un senso di rammarico che tira avanti la vita verso una stella mai afferrata.Ma l'amore è anche questo.Bisogna aver la forza di afferrare la stella ,fermarla ,se non la si vuole perdere.
 
 
 
 
 
 
    La stella cade in "Le tue favole " come il desiderio di rivivere un altro giorno d'amore come quella che si vive nelle favole e gira ancora il suo sogno d'amore in una sequenza fatta dalle parole che si accarezzerenno e si porteranno oltre i confini del mondo,in cerca di un tempo senza tempo e uno spazio che va oltre lo spazio.Il palazzo d'oro dell' innamoramento è là,nell'Oltrespazio. E' quella la sua vera sede ,tranne i suoi fuggiaschi e inafferrabili viaggi che fa dentro il nostro cuore.
   "Alla Fine" che con il suo splendido ritorno ai nostri tempi ci dice che capiremo poi un giorno la sua storia.Amedeo ,con il  suo pianoforte,ci regala una meravigliosa interpretazione di questo brano che una volta nei suoi anni piu' giovanili l'aveva accompagnato agli studi di Milano per diventare la sua prima incisione.E proprio in quei tempi  questa canzone aprì la prima pagina  .
    Poi il tempo cambia nel battere di una ciglia e  il presente rientra all'improvviso con la canzone che ha interpretato a Sanremo: "SARA'  UNA CANZONE".
     Nel  frattempo guardo le dita abili di Luca che suonano tanti piccoli e straordinari strumenti per ricrearci i suoni della vita in quell'attimo sul palcoscenico,perche' cio' che si racconta  è  la storia della vita  e dell' amore che può capitare a tanti.
 

 

   
 

 

 
 
   "Come eravamo anni fa " si presenta  alla mia immaginazione con i due protagonisti che una volta timidamente andavano a veder un film di Toto' ,viaggiando con il vecchio tram.LEI  non poteva fare tanto tardi e doveva rientrare in casa prima che calasse il buio.LUI ,felice di avvolgere le sue bracce intorno alle spalle di lei,ma anche ansioso e temendo di farle fare tardi ,accelerava  i suoi passi per portarla in casa.Erano cosi' innamorati che non riuscivano forse nemmeno capire il tema del film che stavano guardando.Lui pensava a lei che era al suo fianco e ad un futuro che non verrebbe mai per loro due ..Lei  pensava  a lui ,ma anche alle ore della giornata che inevitabilmente si consumavano e che non sarebbero mai piu' riprese..Oggi dove sono loro due? Vorrebbero ancora rifare quei passi accelerati davanti alle modernita' e i contrasti dei nuovi tempi? Io  penso di sì.
    E nei tempi di oggi si presenta la protagonista della canzone "DEDICATA ".Le luci si addolciscono e  LEI, la giovanissima neorappresentante di un tema  ben difficile dei tempi crudeli  si presenta alla mia immaginazione passando davanti a me  con i tacchi alti  e sparisce nel buio delle strade con gli occhi  non guardati dalla gente .E  forse i suoi occhi non vorrebbero incontrare gli occhi di nessuno ,finche non trovi gli occhi di quell'unico che la guarderà un giorno da un'altra dimensione sognata e desiderata anche da lei:la dimensione del vero amore.
 

 

   
 

 

      Le storie del nuovo album si concludono con "L'ALTRA FACCIA DELLA LUNA"che diventa un riepilogo in compania delle proiezioni che a me appaiono come i disegni e  le forme di un'immaginazione che vola nell'oltrespazio e tra le sfumature grigiastre che rappresentano i nostri tempi .In mezzo a tutto questo appaiono gli occhi  che guardano il mondo e si presentano come gli occhi che ognuno di noi possiamo interpretare in modi diversi come ognuno di noi vediamo il mondo..A me appaiono come gli occhi incerti che volano ,vengono e scappano tra i disegni dell'oltrespazio e le sfumature dei grigiori del mondo reale ,in cerca del proprio disegno nel quale non possano piu' esistere  le forme ,ma solo una dimensione propria ,un rifugio puro come specchio.
     Cosi' si conclude l'analisi del nostro mondo interiore che ognuno fa dentro di se' ,trovando in ogni canzone la propria interpretazione.Poi ritorniamo a rivivere il nostro comune passato ,tramite le canzoni piu' splendenti di un repertorio che porta Amedeo  ad un limbo che le onde del mio cuore cominciano lentamente  ad accarezzare.
 
 
 
                                                 
 
 
   Cade sul palcoscenico come una meravigliosa fonte di vivacita' ,di innamoramento e di dinamismo il "CANTARE E' D'AMORE" che pochi anni fa apri' il sipario ad una serie di canzoni che  nel 1996 divennero le piu' originali della storia della musica italiana.In quelle canzoni l'amore non fu raccontato come un racconto,ma fu semplicemente l'amore ,prima che diventasse una storia.L'amore fu solo Lei che ancora non era una storia,ma era sparsa in tutti gli elementi dell'universo tramite gli occhi di Lui che cercava le sue parole per dirlo a lei;per dirle solo il suo amore.E per dirlo raccoglieva  mille  nomi d'amore.
 
 
   
 
 
            
 
    Poi l'amore ritorna ad  essere  di nuovo la storia con altre canzoni:"Notte bella magnifica","I ricordi del cuore","Decenni","Cuore di pace" e "1950" dagli anni della storia italiana.Ritorna "ANITA" che è sempre presente al fianco di Giuseppe  ."COSI' SEI TU" che viene interpretato da Amedeo ed è accompagnato dalla voce magica del coro ."UN UOMO VENUTO DA LONTANO" con le immagini del Papa.
    Poi  "S.Michel" che mi ha trascinato tra i ciotoli di un mare tramite il suono di un particolare strumento che Luca Scorziello manovrava in mano per creare l'effetto di mare e il senso di vivere tra le onde che sfioravano i sassi e la sabbia.La musica ha anche questi piccoli miracoli.
   La sorpresa della serata  era il "VICERE" che Amedeo ha cantato come un omaggio al pubblico che da tanto gli chiedeva questa canzone e sullo schermo gigantesco sono apparse le immagini del balletto nelle strade di Napoli.
 
 
 
                                             
 
 
   Poi come sempre "VITA MIA ", "IMMENSO",  "VATTENE AMORE","LA SPERANZA", "EMANUELA ED IO " e il pubblico che si e' scatenato con gli applausi ,soprattutto dalle parti della galleria un grande affetto da parte dei giovani per Amedeo che lo salutavano calorosamente.La folla ha cominciato  a scorrere verso il palco e lo hanno circondato con lunghi e permanenti gesti di affetto e con le mani che cercavano di salutare Amedeo con vivacità ,con emozione e con interminabili applausi .
 
 
           
   
 
 
 
     Mentre suonava la musica di "SARA' UNA CANZONE" per diventare un bis,il pubblico ha trattenuto Amedeo .E  lui ,con il viso contento , emozionato ,ma anche tranquillo di chi ha compiuto la propria operazione con vittoria ,si e' fermato  a lungo sul palco per salutare le persone , gli amici.
 
 
 
 
              
   
 
 
 
 
      Mentre i camereman di Video Italia  stavano afferrando le ultime riprese ,il palcoscenico viveva in quei momenti gli ultimi tocchi che una serata cosi' indimenticabile stava lasciando ai suoi colori , alle sue luci,ai miei sguardi e ai miei sentimenti che inevitabilmente seguivano il caro Amedeo.
    Colori ,luci ,sguardi e sentimento ,ecco....la musica  di Amedeo ,sul palcoscenico ,mi lascia questi  quattro elementi ,prima di partire e andarsene via per ritornare  al  suo ignoto.Come un mare che lascia il suo azzurro,come una luce che mi lascia la sua radiosità ,come uno sguardo che diventa   gli orli  della  vita  e come un sentimento che diventa solo Amedeo sulla scia disegnata dalla serata sul mio cuore.
                                                                              MUGE
 
                    


   
 
 
 
 
     E per fare un piccolo omaggio alle due città ,a ROMA e a ISTANBUL  che ormai da tanto tempo hanno fatto un unione invisibile dentro il mio cuore tramite un volo di aereo che dura  soltanto due ore , aggiungo qui un piccolo spazio che espone le loro bellezze.
                          
 
   






 







     

 

Le foto esposte in questa pagina:
 
    Mughetti -Mughet-Muge-lily of valley :Raimo Trikka-Luonnonkuva-Arkista
 

     Le bellissime foto di alta qualità che affiancano la canzone "La casa lungo il Tevere" in versione italiana sono state scattate dal fotografo di  notevole talento Davide Pellegrino .Alla pagina "Concerti 2" sono state aggiunte altre bellissime foto di Amedeo riprese da Davide Pellegrino durante il tour 2003

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  Le due belle  foto di Roma che affiancano la canzone in versione turca sono di Rome Art gallery -www.roma.feeservers.com(Castel Sant'Angelo e Trastevere :1999 Art:Alongi Talotta) La Fontana di Trevi che si trova accanto al titolo della pagina :Massimo Grassi.
  La foto di Pantheon:1999  Art:Alongi Talotta  www.roma.freeservers.com
     Le foto di Amedeo sono state scattate da me durante lo spettacolo con una semplice macchinetta e da una certa distanza  per non dare alcun disturbo alle telecamere del Video Italia , al pubblico e  per non danneggiare gli occhi del  cantautore stesso con il flash.Qui sono state esposte esclusivamente con la buona intenzione di ricordare alcuni bei momenti del concerto e dell' incontro del cantautore con il pubblico nella fase finale del concerto .Sono le semplici foto di ricordi che hanno piuttosto un valore  affettivo  che artistiche .
    Le bellissime foto di Roma in fondo alla pagina sono di :
 La fontana di Trevi:Alessio Costantino
Piazza Navona:Giancarlo Gasponi
Piazza di Spagna:Massimo Grassi
Colosseo Di-edit srl.Roma
 
    Le bellissime Foto di Istanbul sono di :
Istanbul at sunset -Istanbul al tramonto image resolution 400x300 by Pisyedili.
Le  due foto di Bosforo Ist 3 e Ist 55 :Uluç -Groups.msn.com
Il Palazzo di Topkapi:www.istanbulinfolink:com
                                                                              Grazie.

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